La call-to-action (CTA) è uno dei cinque elementi fondamentali di una landing page efficace.
Rappresenta il momento decisivo che stabilisce se hai convertito o meno i tuoi visitatori in prospetti.
Di cosa parleremo oggi
Vediamo gli argomenti sui quali ti giocherai la partita sulle conversioni nella tua campagna di marketing sul web.
Esistono due modi principali di posizionare la tua call to action: sopra o sotto la piega della pagina. Dove decidi di metterla dipende dalla complessità della tua offerta.
La scelta più comune consiste nell’inserire la tua CTA above the fold (ovvero nella porzione di schermo immediatamente visibile, prima di dover scendere con il mouse).
D’altro canto, chiedere a un utente appena atterrato sulla tua landing page di cliccare subito un pulsante potrebbe risultare prematuro. Una soluzione per ovviare a questa reticenza iniziale? Crea una mini landing page con i 5 elementi fondamentali compressi in un unico blocco sopra la piega. Una volta fatto questo, sotto la piega puoi scrivere tutto il contenuto di approfondimento, necessario per coloro che hanno bisogno di informazioni supplementari per convincersi ad accettare la tua proposta.
Questo approccio è utile per incrementare la velocità di comprensione del focus della pagina, aiutandoti a diminuire la frequenza di rimbalzo.
Ecco un wireframe esemplificativo dei 6 punti focali da tenere a mente:
Usa questi 6 passi e potrai creare una mini esperienza compressa per il tuo utente, capace di migliorare il potenziale di conversione sopra la piega della pagina.
In inglese si usa l’acronimo AIDA per indicare l’Attenzione, l’Interesse, il Desiderio e l’Azione, momenti successivi attraverso i quali l’utente passa nel suo processo di acquisto o conversione.
La pagina qui sotto ci mostra questo flusso e rappresenta un buon esempio di posizionamento della call to action alla fine della pagina, dopo che il visitatore ha seguito tutta l’evoluzione della tua storia di marketing.
Scorporiamo il template per comprendere come segue i principi AIDA:
Se riesci a far diventare una storia il messaggio della tua pagina, allora l’approccio AIDA può portare la tua landing page a un’efficacia molto elevata.
Il diagramma qui sotto (dal blog di KISSmetrics) mostra la correlazione tra il livello di complessità della tua offerta e la posizione migliore per la tua CTA.
Se il prodotto/offerta è molto semplice, e il prospetto non deve fare chissà quali ragionamenti sull’acquisto, allora posizionare la CTA sopra la piega della pagina è la scelta migliore.
Se il prodotto/offerta è complesso, e il prospetto deve assorbire molte informazioni per compiere una decisione consapevole, posizionare la CTA sotto la piega della pagina è la scelta migliore.
Alcuni test hanno dimostrato che per le pagine che richiedono un alto livello di fiducia – come quelle nel campo della salute – le performance migliori si ottengono lasciando che il visitatore legga l’intera storia, prima di chiedergli un’azione di conversione.
In uno studio condotto da Marketing Experiments è emerso che il lettore riusciva a digerire meglio il corpus di informazioni se l’invito all’azione era posto alla fine di una pagina molto lunga, rispetto al trovarsi subito una richiesta di compilazione di un modulo.
Un altro esempio preso da ContentVerve ci mostra risultati simili, quando il form viene inserito alla fine della pagina:
In questo caso hanno avuto un enorme miglioramento nel tasso di conversione nella versione che prevedeva la CTA alla fine della pagina.
A volte è giusto NON chiedere un’azione di conversione all’inizio della pagina. Una buona idea per un A/B test può essere quella di spostare la CTA alla fine della pagina invece di metterla all’inizio, ovvero sopra la piega.
Quando devi creare un pulsante di invito all’azione per la tua landing page è importante che tu tenga presente alcuni linee guida efficaci.
Applicare queste regole fondamentali al design del tuo pulsante di invito all’azione aumenterà le possibilità che i tuoi visitatori lo notino e lo clicchino soprattutto.
Liberamente tradotto dal seguente articolo sulle CTA.
Esploratore convinto di percorsi di significazione e conversione. Ama dipingere immagini forti battendo le dita sulla tastiera del Mac. Umile scribacchino del web con la fissa per la formazione, quella che non finisce mai.
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