Ci sono diversi problemi con questa domanda, e diverse implicazioni si celano dietro di essa. Non esiste una strategia che funziona per tutti. Nessuna. Se qualcuno ti dice il contrario, o è male informato o, più probabilmente, sta cercando di venderti un servizio link building puramente per fare soldi.
Per essere chiari: la costruzione di link non è Seo. Non stiamo “ottimizzando” nulla.
Il termine “off-page optimization”, spesso abbinata alla costruzione dei link, è una terminologia sbagliata e fuorviante.
Le persone che cercano di vendere i singoli metodi di link building li chiamano “strategie”, o “segreti”. Pagare qualcuno per creare un milione di collegamenti per te non è una strategia di link building, è un metodo specifico di costruzione di un singolo tipo di link che viene fornito come servizio. Si tratta di una parte di strategia. I principianti pagano per una “strategia” e poi si domandano perché il loro sito non scali i motori di ricerca come un proiettile (cosa che può anche succedere, ma generalmente con conseguenze molto negative: Google non vede di buon occhio queste impennate una tantum). Molto semplicemente si stanno concentrando su un metodo, non sopra una strategia globale.
Come ho detto, non esiste una strategia di link building garantita per funzionare al 100%, non c’è un “metodo assoluto” o una scorciatoia per fare in modo che il tuo sito scali i motori di ricerca e ci rimanga nel tempo.
Eppure molte persone credono ancora che ci sia, e pagano grosse somme di denaro per perseguire tale sogno. Puoi capire la sfiducia che si crea poi attorno alla pratica del web marketing. Quando mi chiedono una strategia di link building, quello che realmente stanno chiedendo è “un modo per creare collegamenti con poco sforzo che mi faccia guadagnare un sacco di soldi”. In sostanza, pensano che una buona strategia di link building sarà facile e porterà grandi ricompense.
Mi dispiace, ma questa è la verità. Nessun singolo servizio soddisferà tutte le tue esigenze. Nessun singolo software creerà ogni tipo di collegamento di cui hai bisogno.
Insomma, che cos’è veramente importante per la tua campagna duratura nel tempo?
Prova a rispondere, e al prossimo post vedremo se siamo d’accordo…
Leggi tutto...
Potresti aver sentito parlare di deep linking. Se ne parla molto nei forum. Cerchiamo di approfondire la definizione pura e semplice.
Assicurati che il link punti alle pagine più rilevanti del tuo sito e non solo alla home page. Certo, con una struttura solida di deep linking i crowler dei motori di ricerca faranno molta più fatica per trovare le tue pagine. Nessun problema: una sitemap costruita nella giusta maniera risolverà questo inconveniente con grossi vantaggi per il tuo sito aziendale.
La sitemap, spesso trascurata dai webmaster, ha assunto ultimamente un’importanza strategica a livello di seo. Rappresenta infatti un’ottima guida per fluidificare le ricerche degli utenti e degli spiders dei motori di ricerca, permettendo di distribuire il PageRank tra le varie pagine del sito. Inoltre, se fatta bene, dovrà rimandare alle pagine tramite le parole chiave sulle quali le pagine stesse sono state indicizzate. Niente male davvero. Ma ci riserviamo di approfondire il discorso in post a venire…
Torniamo ai deep-links.
La maggior parte dei siti hanno link che puntano solo alla loro home page, o a un esiguo numero di altre pagine principali. Questa strategia crea qualche pagina molto potente mentre lascia altre pagine, ottimizzate per una determinata parola chiave, con un power insufficiente per potersi classificare con successo.
Tutto quello che devi fare è assicurarti di costruire collegamenti a tutte le pagine del tuo sito, piuttosto che solo alla tua pagina principale.
I link veramente naturali che otterrai punteranno alle pagine principali, concentrando i tuoi sforzi di link building per aumentare la potenza delle pagine secondarie.
Un processo che aiuterà l’intero sito a classificarsi ai primi posti sui motori di ricerca.
Le persone linkano i contenuti per una ragione specifica, e non cliccano solo la homepage.
Leggi tutto...
Vai su qualsiasi forum relativo al link building e troverai persone che rifiutano i collegamenti, o parlano di filtrare i potenziali links al proprio sito perché la pagina è “solo un PR1”, o “non ha PR”.
Hmm. Poniti in atteggiamento critico e prova a domandarti: è questa una strategia ragionevole considerando quello che si sa circa l’esattezza del PR visibile?
Sappiamo che l’attuale PR potrebbe essere notevolmente differente da quello che vediamo sulla barra di Google (o sui vari plugin dei browsers).
Pensa in questi termini e cerca di considerare da quali siti vorresti ottenere un link…
Usa il buon senso: se un sito è carico di spam, con contenuti di scarsa qualità, anche se ha un PR alto, lo puoi tranquillamente scartare. Tuttavia puoi trovare un sito PR0 ben progettato, ricco di informazioni, aggiornato di frequente e che si presenta complessivamente come costruito per crescere nel tempo. La domanda è: dovremo fare un link su questo sito?
La risposta è ovviamente sì. Tale sito ci fornirà sicuramente un link sempre più forte negli anni a venire.
Il Page Rank è parte del modo in cui Google determina la “potenza” di una pagina, e la forza dei legami che ne derivano. Quindi sì, meglio essere consapevole del PageRank, e se la pagina sembra avere un decente PR dovrai cercare di ottenere un collegamento con questo sito, senza lasciare che il PR divenga l’unico punto di riferimento per decidere da quali siti ottenere un link.
Non c’è stato alcun aggiornamento ufficiale universale del PR dal mese di aprile 2010. Alcune persone riferiscono che i loro siti hanno cambiato PR, da questo si deduce che Google sta aggiornando il PR in piccoli lotti, piuttosto che fare un aggiornamento totale, come accaduto fino all’anno scorso… anche questo è un altro indice di cambiamento da tenere in considerazione!
Leggi tutto...
Prima ancora dovrai creare con dedizione e professionalità contenuti originali e interessanti per il tuo pubblico.
Appurate queste precondizioni di base, torniamo al nostro problema. Il PageRank che fine fa? Svolgi bene i compiti appena citati e ti dimenticherai presto del PR.
Detto ciò, vorrei condividere con te due scenari particolari nei quali concentrarsi al 100% sull’aumento del PR è di vitale importanza.
Esatto. Stiamo parlando delle eccezioni che confermano la regola, ma che è bene tenere presente.
Come ho spiegato nel post precedente, alcune persone là fuori sono ossessionate dal PR. Quindi se si vende a loro, un alto PR diventa prezioso. Ci siamo già capiti.
Vuoi vendere siti web? Quale avrà un prezzo più alto, tra due siti identici a identico traffico e reddito?
Quello con il PR più alto sulla sua home page, naturalmente.
Vendere link sul sito? Quale pagina farà guadagnare più soldi, anche se i collegamenti sono nofollow, quello con PR0 o PR4?
Quindi sì, un PR alto importa se si vende alle persone che sono ossessionate da esso.
Un’altra cosa da sottolineare. Il nome PageRank ha una motivazione specifica: è il potere di quella pagina, non del sito nel suo complesso. Dire che hai un sito web “PR6” non significa nulla. Significa che la tua pagina di indice ha un PR6, non che ogni pagina del sito è PR6.
Si otterrà qualche vantaggio da una pagina in stretta relazione a quella con alto PR (a condizione che il link a questa pagina, e il vostro link non siano nofollow naturalmente), ma se veniamo linkati da una pagina del sito che è a 8 links dalla pagina ad alto PR, quanto PR pensi che ci verrà passato?
Per Aggiornamenti sul PageRank vai a questo articolo.
Leggi tutto...
Ecco il parere di Matt Cutt sul PageRank nel suo blog:
“Il mio consiglio è di non fissarsi troppo sul PageRank, è uno dei più di 100 fattori diversi nel nostro modo di classificare i documenti”.
Non siete ancora convinti?
Ok, allora provate a leggere le considerazioni di Matt a proposito dell’ultimo aggiornamento dei punteggi di PageRank 1-10:
“Non è un grande evento qui alla Google. Francamente, io non sapevo nemmeno che avevamo fatto l’ultimo aggiornamento di questi dati”.
E ancora…
“Di tanto in tanto potrete notare l’aggiornamento del PageRank nella barra degli strumenti, ma tali valori sono già stati inseriti nel nostro modo di valutazione dei risultati di ricerca. Insomma, mentre puoi constatare con soddisfazione che la Google Toolbar mostra per una tua pagina un livello superiore di PageRank rispetto a quello solito, non è che questo dato sia necessariamente causa di un cambiamento nei risultati di ricerca”.
E per finire…
“Un sacco di gente pone domande come: Il mio PageRank a che data si riferisce? Davvero, non mi preoccuperei, nemmeno io ne sono sicuro” dice Matt. “Se ti fissi sulla data esatta in cui sono stati presi i dati, probabilmente sei affetto da “Bo” (ossessione backlink) e devi smettere di pensarci o fare qualcosa di diverso per un po’, almeno fino a quando l’ossessione backlink passa.
Pensa piuttosto a nuove analisi delle parole chiave, guarda i log del server per capire i nuovi contenuti da aggiungere, pensa a nuove idee per rendere il tuo sito attraente per un maggior numero di persone, crea contenuti virali, pensa a come migliorare la conversione dei visitatori del tuo sito in clienti, ecc.”
Se dopo aver letto queste affermazioni ritieni ancora che concentrarsi esclusivamente sulla crescita del tuo PageRank sia essenziale, allora per te non ci sono speranze di ottenere successo nella tua campagna di web marketing.
NEWS: A maggior ragione dopo l’aggiornamento di John Mueller di Ottobre 2014, sulla fine dell’aggiornamento del valore del PageRank visibile all’utente. Vedi articolo precedente sul Page Rank.
Leggi tutto...
Il PageRank è frutto delle menti geniali degli allora ventenni fondatori di Google: Sergey Brin e Lawrence Page, da cui ha preso il nome.
Se hai visitato qualsiasi forum SEO avrai già notato almeno un thread di discussione sul PageRank, e un sacco di persone che chiedono come possono aumentarlo.
Quando ho chiesto a queste persone la ragione per la quale lo vogliono aumentare, raramente ho ottenuto una risposta. E le volte in cui è successo di solito la risposta rivelava una totale ignoranza di ciò che effettivamente il PR stava facendo per loro.
Un sacco di gente pensa che un alto PR significhi una posizione alta nella classifica dei motori di ricerca. Non cadere nella trappola di pensare che l’ottenimento di un PageRank alto sia l’obiettivo primario della tua campagna di web marketing.
Non sei convinto? Fai una ricerca su Google per una parola chiave nella tua nicchia di mercato, e per ciascuno dei primi 20 siti (prime 2 pagine) annotati il PageRank, come mostrato nella barra degli strumenti del browser di Google (se l’hai), oppure usando un plugin per firefox o per chrome. I risultati sono in ordine di PageRank?
Molte persone guardano quella linea verde nella barra degli strumenti Google e la prendono come la prima misura del successo del loro sito. Ti svelo un segreto: Google in realtà sta cominciando a prendere le distanze dal PageRank e dal pubblicizzarlo, a differenza dell’atteggiamento degli anni scorsi. La temuta barra verde nella barra degli strumenti Google ora è grande circa la metà era 2 anni fa…
Aggiornamento in Ottobre 2014: John Mueller dichiara che “We’re probably not going to be updating it going forward, at least in the Toolbar PageRank…”.
Quindi occhio, noi non conosceremo più il PageRank, ma Google chissà cosa ne farà…
Leggi tutto...
Al post precedente ti ho chiesto di cercare su google il termine “click here”.
Primo risultato della ricerca: la pagina download di Acrobat Reader.
Eppure sulla pagina non si trova il termine “click here”.
Come è possibile? Ti avevo anticipato che la ragione si sarebbe articolata su tre livelli.
In breve la pagina download di Acrobat Reader si indicizza per un termine apperentemente privo di relazione per tre motivi:
Come puoi vedere, anche se il testo di ancoraggio è importante, non è vitale.
Infatti ricoprono un ruolo altrettanto primario fattori quali il volume dei links e il potere delle pagine web che si collegano al tuo sito.
Ove ti risulterà possibile costruisci dei legami con anchor text ottimizzato per le parole chiave sulla tua nicchia di mercato per la pagina di destinazione.
Su hai due link uguali uno accanto all’altro in una pagina, quale sarà il link che otterrà il massimo beneficio? Quello a cui avrai aggiunto il testo di ancoraggio. Ormai ti sarà chiaro.
Nelle mie campagne di link building ho notato che per i termini di ricerca Long Tail (ne parleremo nei prossimi post), è possibile classificarsi ad ottimi livelli, anche se la maggior parte dei tuoi link sono non-anchor text link. Questo è vero soprattutto se hai un buon numero di links.
Dovrai perciò impegnarti a creare centinaia di questi link (rispetto a una manciata di links a pagine di qualità con anchor text) ma è uno sforzo che può produrre ottimi risultati nel lungo periodo.
Leggi tutto...
Questa affermazione ovvia nasconde una distinzione fondamentale.
Se un link non ha il testo di ancoraggio, allora è semplicemente un URL (Uniform Resource Locator) e il motore di ricerca lo vedrà semplicemente come un link del tipo “www.tuosito.com/pagina”, che punta a quella determinata pagina.
Al contrario, se un link ha il testo di ancoraggio allora sarà formattato come:
<a href=“http://www.tuosito.com/pagina”>anchor text</a>
I motori di ricerca oggi non si limitano a seguire il link, ma ne capiscono il contesto in funzione dell’anchor text. Non solo vedono dove va il link, ma anche se c’è un nesso contestuale. Nel seguire un link al tuo sito, possono quindi giudicare quanto il contesto di quel nesso corrisponde al contesto della pagina. Ma quanto è importante e rilevante il testo di ancoraggio?
Be’, io personalmente direi che è vitale, ma poi come molti altri fattori coinvolti nel SEO e nel link building è relativo alla situazione. Prendiamo l’esempio classico:
Fai una ricerca su Google per click here. Il primo risultato è la pagina download… Acrobat Reader di Adobe. Ti sembra strano?
Ora visita quella pagina. Riesci a trovare il termine “click here” in quella pagina? Ti risparmio la ricerca: Non c’è! Ma come può essere, ti chiederai, e tutti i miei studi sulla keyword density e sulla on-page SEO?
Come riesci a spiegarti che quella pagina risulta la prima sui motori di ricerca per una parola chiave con la quale non sembra avere nessun nesso apparente?
La ragione si dispiega su tre livelli, e il punto che segue è di vitale importanza.
Adobe è un sito estremamente potente. Milioni di visitatori, milioni di collegamenti ad esso e tonnellate di contenuti. È senza dubbio una “autorità”. PageRank 8: qualcosa che solo pochi siti possono aspirare a raggiungere. Si tratta indubbiamente di un dominio serio ed estremamente influente.
Quello che devi ricordare è che ci sono più di tre motori di ricerca, e molti altri motori ritengono utile questo collegamento. Insomma, un link è sempre un link.
Anche se il PageRank non viene preso in considerazione nei calcoli di Google per i link nofollow, non trascurare che esistono altri valori per determinare come si posizionano le pagine web.
Ricordi che abbiamo spesso sottolineato l’importanza di possedere un profilo di collegamento naturale?
Circa il 10% dei collegamenti on-line sono apparentemente nofollow, quindi assicuratevi di costruire anche alcuni link nofollow e di prevedere quest tag se si permette la creazione di contenuti generati dagli utenti.
Così come internet evolve, anche i motori di ricerca si stanno spostando verso nuovi modi di calcolare la pertinenza dei siti all’interno di una ricerca particolare.
Google PageRank è stato rimosso dagli accounts negli Strumenti per i webmaster, e siamo alle porte di un processo di passaggio per abbandonare il PageRank a vantaggio di nuove metriche.
Se questo processo rivoluzionario avrà luogo effettivamente chi sarà più penalizzato? Di sicuro i proprietari dei siti che si sono focalizzati unicamente sul PageRank o sul traffico generico, piuttosto che su strategie che li aiutassero a ottenere obiettivi di sviluppo e di vendita.
Il PR è diventato un “badge” di cui vantarsi, un sinonimo di “potenza”, anche se il sito ad alto PR ha pochi visitatori, e non li converte in clienti.
È saggio essere consapevoli di quali collegamenti portano l’attributo nofollow, e ottenere link seguiti come priorità. Tuttavia, un link è un link, e vi sono prove che suggeriscono che i link nofollow portano ancora qualche beneficio, nonostante Google stia dicendo che non lo fanno (ricordi la controinformazione?).
Leggi tutto...